IL TACCUINO: Il bandierone

Mi è capitato di transitare in auto per la Piazza Tienanmen nell’ultimo giorno del mese di maggio, procedendo da Via Tagliabue verso l’edificio comunale. Uno scenario inaspettato.
La facciata del Comune era completamente ricoperta da una gigantesca bandiera italiana.
Immediato lo stupore. Ci si vuole ricordare l’imminente Festa della Repubblica?
O forse, in aggiunta, si vogliono anche ricordare i molti elementi positivi che questo nostro popolo ha messo in campo durante l’emergenza sanitaria? Migliaia di medici e di operatori
sanitari, migliaia di volontari a partire dalla Protezione civile, dalla CRI e di altre centinaia  di Associazioni?
Tutto bene. Mi si sono affacciati quindi alcuni pensieri.

  • Finalmente qualcuno ha cambiato idea.
    La bandiera, il simbolo della Nazione e della sua unità, rappresenta un messaggio sicuramente positivo; è stato scelto forse un mezzo di dimensioni spropositate ma la bandiera in sé non è mai una guasconata. Visto però che in questa Amministrazione siedono anche persone che aderiscono ad una formazione politica, la Lega, i cui
    dirigenti hanno sempre negato il valore della bandiera e dell’unità nazionale, va bene
    così. Vogliamo cogliere la faccia positiva, avranno cambiato idea, e ritenere che finalmente, come dovrebbe essere in un Paese civile, si può pensarla diversamente su tante cose ma non sui principi e sui simboli che riguardano la Nazione.
  •  Andrà tutto bene se …
    Mi si è affacciato un altro pensiero: significa forse che stiamo cambiando?
    Potrebbe essere che due mesi e mezzo di “confinamento” ci abbiamo aiutati a vedere
    la realtà con occhi nuovi? Siamo stati accompagnati da uno slogan: “andrà tutto bene”.
    Non è mio compito formulare un’analisi compiuta di problemi così grandi. Penso però che, da parte di ciascuno, sia doveroso interrogarsi sui pilastri irrinunciabili della vita civile.
    Abbiamo davanti una strada irta di ostacoli che potrà essere percorsa solo da un popolo coeso e consapevole.
  • Per quanto mi riguarda l’emergenza sanitaria ha lasciato un segno profondo portandomi a radicalizzare convincimenti che riguardano la convivenza civile.
    Andrà tutto bene se … ogni cittadino contribuirà al mantenimento dei servizi secondo le sue possibilità. Chi evade e non paga il dovuto è un malfattore.
    Andrà tutto bene se … i servizi essenziali, in particolare la sanità e l’istruzione, otterranno giusti e crescenti investimenti; sono servizi vitali che non possono essere soggetti alle leggi di mercato.[emmegi]
    2 giugno 2020