Comune di Cusano Milanino, mozione Fratelli d’Italia: dal Medioevo è tutto, ora linea alla Sindaca.

Gentilissima Sindaca Lesma,
con estremo rammarico e incredulità siamo venuti a conoscenza dell’impresentabile mozione proposta dal capogruppo di Fratelli di Italia al Consiglio comunale con oggetto la normativa di prevenzione contro la violenza sulle donne.

Il bersaglio del Capogruppo sarebbe la legge che va a tutelare le vittime e a punire con maggiore severità chiunque perpetri una violenza per motivi fondati sul genere, sul sesso, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Tale normativa viene ritenuta dal consigliere Reitano liberticida, discriminatoria e soprattutto non necessaria, in quanto gli stessi diritti, su cui si vorrebbe porre maggior attenzione sarebbero già ampiamente tutelati.

Le stiamo scrivendo proprio perché troviamo gravemente preoccupante questa proposta. Preoccupante perché, in Italia nel 2021, si è riscontrato un aumento drammatico di femminicidi, di attacchi di natura omofobica, lesbofobica, transfobica.

Le scriviamo perché lei, in quanto Sindaca, rappresentante di ogni cittadino del territorio di Cusano Milanino, e in quanto donna, deve fermare questa idea irrispettosa del dolore di tante donne, di tante famiglie. Una proposta volta a delegittimare e a banalizzare quello che si sta rivelando come uno dei problemi più laceranti per la nostra società.

È impensabile che un membro della maggioranza del Consiglio comunale provi a negare il problema, ma è ancora più grave che chieda a Lei di ostacolare un provvedimento di legge che ha l’obiettivo di tutelare quelle categorie, vittime innocenti di uno sguardo avvelenato dall’ideologia reazionaria di una parte politica che discrimina ed è violenta nel peggior modo possibile.

Una parte politica che prova a negare diritti imprescindibili, quali il diritto alla sicurezza e alla famiglia. Una parte politica che si riempie la bocca di SICUREZZA e FAMIGLIA, ma specula solo sui sentimenti generando panico e paura, odio e separazione, negando il diritto di essere chiunque si voglia, mortificando il diritto alla libertà declinata in ogni sua forma.

Le scriviamo per dire, attraverso la Sua persona, al consigliere Reitano che chiamare un omicidio, femminicidio, non è per creare una discriminazione, ma per chiamare con il proprio nome – evidenziandone il motivo – un atto che tutti, senza distinzione alcuna, dovrebbero condannare senza levare polemica.

Sono proprio le parole del Capogruppo che invece sarebbero da considerare assolutamente lesive della libertà che tanto vorrebbe proteggere. Noi tutti, uomini e donne, abbiamo il diritto di poterci esprimere come vogliamo, senza etichette impolverate, che non sono più sovrapponibili ad una realtà e ad una società come la nostra.

Il diritto, come ogni processo che riguarda l’essere umano, non è statico, non è immobile, ma avanza, si adatta, avvolge l’essenza della società che regola.

Le nostre madri e padri costituenti sono stati lungimiranti inserendo nei primi dodici articoli della nostra carta costituzionale un articolo che protegge ogni cittadino. Non potremmo esser loro più grati, ma è nostro compito, cittadini del 2021, assicurarci che quel principio cardine della nostra Democrazia sia declinato nel modo migliore e a passo con i tempi, per non lasciare indietro nessuno, proteggendo tutti e dando loro la possibilità di esprimersi senza forzature.

È nostro compito essere lungimiranti, a nostra volta, per fare in modo che nelle generazioni future non si impianti il seme dell’odio e della discriminazione.
Abbiamo il diritto di essere tutte e tutti liberi da pericolosi pregiudizi.
Cordialmente

Partito Democratico – Lista Civica Fare di Più – Cusano Milanino Ambientalista e Solidale

Punto 14. Allegato O.d.g.

METROTRANVIA E SENTENZA DEL TAR

Abbiamo letto il comunicato della lista “Cusano Milanino cambia” e, nostro malgrado, dobbiamo tornare sull’argomento per puntualizzare alcuni aspetti:

1) Il processo di approvazione del progetto esecutivo è ormai terminato e in estate dovrebbero partire i cantieri,

2) la partenza dei cantieri deve essere vista come una priorità per rilanciare l’economia, soprattutto se, come in questo caso, i fondi sono già stanziati a livello nazionale e regionale,

3) il progetto approvato non ha potuto contare sul contributo di questa Giunta, che ha preferito trovare un cavillo legale per stornare i fondi già stanziati piuttosto che sottoporre alla approvazione del Consiglio Comunale l’adesione sottoscritta a suo tempo dal sindaco di cdx Ghisellini, rinunciando a dare il proprio contributo al miglioramento del progetto,

4) in assenza di un successivo stanziamento dei fondi, la Giunta metterà i cittadini di Cusano Milanino nella condizione di usufruire di un servizio non pagato, esattamente come gli evasori fiscali, oppure, nel caso di un successivo ri-finanziamento dell’opera, si sarà solo perso tempo e danaro,

5) il progetto poteva essere migliorato, ma resta il dato oggettivo che la sua realizzazione permetterà ai cittadini di Cusano Milanino (e di tutti i comuni interessati dalla tratta) di avere un’altra possibilità per raggiungere il centro di Milano, o la Brianza senza cambiare mezzo.

In conclusione questa Giunta deve decidere se vuole essere seria e credibile, dar seguito all’affermazione della Sindaca che in Consiglio disse che era a favore della tramvia, o se invece vuole perdere la faccia e farla perdere ai cittadini di Cusano Milanino. In questo secondo caso ci dicano almeno come intendono spendere i quasi 2 milioni di euro stornati più di un anno fa e non ancora destinati al finanziamento di alcuna opera.

 

Partito Democratico

Lista Civica Fare di Più

Cusano Milanino Ambientalista e Solidale

IDROGENO UNA FONTE DI ENERGIA INESAURIBILE

Servizio di Report su idrogeno

La disponibilità di energia nella storia dell’umanità ha sempre rappresentato la chiave di volta dello
sviluppo e della cresciuta economica e sociale dei popoli e delle civiltà.
Il fuoco, gli schiavi e poi il vento per le vele e l’acqua per i mulini hanno rappresentato fino a poco più di
due secoli fa le uniche fonti disponibili su cui contare.
Il salto che ha permesso la nascita della società industriale moderna è stata la nascita del cavallo a
vapore, del motore a scoppio e dell’energia elettrica e con essi l’utilizzo delle fonti di energia fossili come il carbone ed il petrolio e ultimo il nucleare.
Non si può negare che questo non abbia portato grandi benefici a tutta l’umanità permettendo per la
prima volta nella storia che gran parte della popolazione arrivasse a poter soddisfare i propri bisogni
primari , non solo quelli alimentari, abitativi e di salute , ma anche di coscienza e di cura di se stessi nel
senso più ampio.
il benessere diffuso, che in verità non riguarda purtroppo tutto il mondo e tutti i popoli, ma solo una parte
previlegiata di essi, ha anche portato ad un progressivo esaurimento delle risorse ed ad un degrado
sempre più grave ed incontrollabile dell’ambiente e del clima.
I cambiamenti sempre più profondi dell’ambiente in cui viviamo ha fatto nascere in molti di noi di una
sensibilità ecologica ed ambientale, che non può più essere vista come un vezzo di quella parte del
mondo con ” la pancia piena” ma come una necessità inderogabile per tutto il pianeta compresi coloro
che di questo benessere diffuso purtroppo non ne hanno beneficiato che marginalmente o ne hanno
avuto addirittura dei danni.
La necessità di ricercare e sviluppare fonti di energia “pulite” che ci garantiscano la possibilità di
continuare e di rendere universale lo sviluppo economico e sociale coniugato ad un recupero ambientale
e climatico toutcour non è quindi un obbiettivo fra i tanti, ma una necessità assoluta.
Questa necessità dovrebbe essere presente in ogni azione ed in ogni progetto non solo a livello di ONU
, di Comunità di stati o di Stati singoli, ma anche di ciascuna amministrazione locale
Regionale, Provinciale o Comunale, troppo spesso legate a gestire l’esistente ma prive di una visione e
di una strategia per il futuro.
Il Filmato allegato relativo alla produzione di idrogeno come elemento di stoccaggio energia prodotta
con fonti rinnovabili ci indica che questa strada è non solo possibile e necessaria ,ma anche
economicamente vantaggiosa.
Fulvio Paolazzi

A.A.A.medico di base cercasi

La storia si ripete ogni qualvolta che un medico di base decide di esercitare un suo sacrosanto diritto: quello di andare in pensione dopo 30/40 anni di onorato servizio.
Purtroppo questa piacevole situazione(per il medico) si scontra con un disagio per coloro che dal prossimo Febbraio si troveranno senza il loro medico di riferimento.
Lunghe file si sono formate davanti alla sede di ATS di Cusano già dallo scorso lunedì, dove una solerte impiegata informava gli astanti di quanto segue:
– in Cusano NON ci sono medici liberi
– nei comuni limitrofi pochissime disponibilità( 2 a Cormano)
– dovrebbe arrivare un sostituto che però potrà accogliere solo 500 utenti(il perchè resta un mistero)
Così mesti mesti e brontolando non tanto a bassa voce, i convenuti rientrano alle proprie case maledicendo la Sanità che regala loro sempre qualche filo da torcere.
Si prevede quindi una fitta folla educatamente incolonnata davanti agli uffici di ATS il prossimo 25/1 dove chi prima arriverà meglio alloggerà. Ma esauriti i 500 posti, quelli che resteranno fuori che potranno fare? Sperare nella Provvidenza o reclamare a gran voce quello che di diritto gli spetta?
In questo tempo buio si parla tanto di riportare la “cura del paziente a casa” belle parole e intenzioni che ancora non trovano la minima applicazione nella realtà.
E se si cominciasse proprio dal problema dei medici di base??

Marisa Parisio

Metrotramvia: Cusano Milanino CAMBIA…in peggio. Improvvisazione al potere.

IN PASTICCHE.
Con l’ultimo OdG presentato al Consiglio comunale del 30/11 la maggioranza di centrodestra prova ancora una volta a ostacolare in ogni modo il progetto della metrotranvia Milano-Seregno o almeno prova a non pagare la propria parte.

Tutto l’odg si basa sulla richiesta di un fantomatico studio sulla mobilità nel Nord Milano (che il centrodestra chiama erroneamente zona Nord Ovest dimostrando di non conoscere neanche la zona omogenea in cui è inserito il nostro comune!)

Per quanto riguarda uno studio sulla mobilità di zona se ne è già parlato lungamente nei vari incontri organizzati da Città Metropolitana sul PUMS (Piano urbano di mobilità sostenibile), dove il comune di Cusano Milanino o non partecipava o non ha mai fatto avere contributi.

La metrotranvia è un progetto dato ormai per certo anche negli studi di fattibilità (ancora molto indietro) del prolungamento della M3 e dello sbinamento della M5.
La metrotranvia funge da “spina dorsale” sull’asse Nord-Sud ed è assolutamente complementare con i possibili prolungamenti delle metropolitane, se mai arriveranno.
La stessa Regione Lombardia ha dimostrato di credere nel progetto mettendo a bilancio 5 milioni di euro.

Nell’OdG si torna a parlare di binario unico. Il binario unico non è funzionale a questo progetto. Il binario unico porterebbe a una minore frequenza delle corse e andrebbe contro la corretta logica di avere lo stesso identico servizio del tram 4 fuori dai confini di Milano.

Va sottolineato ancora una volta come non sia un tram a danneggiare il commercio locale ma bensì la concorrenza della grande distribuzione e dell’e-commerce! Quindi l’avere o non avere i posti auto davanti alle vetrine non cambierà la situazione!
E Viale Sormani così come è adesso è veramente un pugno nell’occhio e andrebbe riqualificato.

Nell’OdG si parla di extracosti. Gli extracosti sono già coperti, come previsto da deliberazione Cipe del 27 marzo 2008 dove si dice chiaramente che non vi è necessità di finanziamenti aggiuntivi a carico degli enti locali.

Il Sindaco questo avrebbe già dovuto saperlo, e infatti risulta inspiegabile come mai non abbia chiesto chiarimenti a Città Metropolitana prima di far presentare questo odg.

I casi sono due: o vi è una totale mancanza di comunicazione tra Sindaco e maggioranza consiliare o si è talmente in malafede da far scrivere una cosa palesemente falsa, nonostante si sappia come stanno realmente i fatti.

Far presentare odg inutili e pieni di informazioni non vere è un atteggiamento veramente poco serio che getta vergogna sull’istituzione comunale.

Il comunicato per esteso:

METROTRANVIA MILANO-SEREGNO: IL VICOLO CIECO IN CUI SI E’ INFILATA LA GIUNTA LESMA

Nel consiglio comunale di lunedì 30 novembre la maggioranza di centrodestra ha portato all’attenzione del consiglio un ordine del giorno dal titolo generico “Ai fini di una mobilità pubblica omogenea nel Nord Milano”.

Leggendo il testo di questo odg, confuso e scritto male, si è arrivati in fretta a capire quale fosse il reale intento della maggioranza di centrodestra di Cusano Milanino: provare ancora una volta a ostacolare in ogni modo il progetto della metrotranvia Milano-Seregno o almeno provare a non pagare la propria parte.

Tutto l’odg si basava sulla richiesta di un fantomatico studio sulla mobilità nel Nord Milano (che il centrodestra chiama erroneamente zona Nord Ovest dimostrando di non conoscere neanche la zona omogenea in cui è inserito il nostro comune!) per rimettere in discussione la metrotranvia, il cui progetto esecutivo è stato consegnato il 6 settembre 2020 ed è ora in fase di validazione, il che significa che esso non è più modificabile!

L’opposizione consiliare ha fatto notare le numerose contraddizioni e le argomentazioni non veritiere con cui la maggioranza di centrodestra ha presentato questo ordine del giorno:

1. Per quanto riguarda uno studio sulla mobilità di zona se ne è già parlato lungamente nei vari incontri organizzati da Città Metropolitana sul PUMS (Piano urbano di mobilità sostenibile), dove il comune di Cusano Milanino o non partecipava o non ha mai fatto avere contributi (a differenza degli altri comuni della zona).
Se ad esempio la giunta avesse partecipato in maniera più attiva a questi incontri avrebbe saputo che di un collegamento ovest-est da Rho a Sesto, come si chiede nell’odg, si era già discusso.nRisulta quindi poco credibile chiedere ora uno studio generale sulla mobilità che richiederebbe forse anni, mettendo ancora una volta in discussione l’unica certezza che si ha al momento: la tranvia Milano-Seregno. La metrotranvia è un progetto dato ormai per certo anche negli studi di fattibilità (ancora molto indietro) del prolungamento della M3 e dello sbinamento della M5.

La metrotranvia funge da “spina dorsale” sull’asse Nord-Sud ed è assolutamente complementare con i possibili prolungamenti delle metropolitane, se mai ci saranno. La stessa Regione Lombardia ha dimostrato di credere nel progetto mettendo a bilancio 5 milioni di euro per la modifica del capolinea di Seregno.

2. I consiglieri di maggioranza hanno detto varie inesattezze sull’opera. Hanno parlato di non realizzabilità dell’opera senza spiegare minimamente sulla base di quali criteri. Hanno proposto un interscambio a Calderara con l’ipotetico prolungamento della metropolitana senza spiegare sulla
base di quale logica; forse per evitare la tratta Bresso-Cusano e fare una tranvia solo CalderaraSeregno? I consiglieri hanno parlato ancora una volta dell’ipotesi del binario unico. Il binario unico non è funzionale a questo progetto. Il binario unico porterebbe a una minore frequenza delle corse e andrebbe contro la corretta logica di avere lo stesso identico servizio del tram 4 fuori dai confini di Milano.

Si è detto apertamente di volere la soluzione del binario unico anche a difesa dei commercianti. Ci permettiamo ancora una volta di sottolineare come non sia un tram a danneggiare il commercio locale ma bensì la concorrenza della grande distribuzione e dell’e-commerce! Quindi l’avere o non avere i posti auto davanti alle vetrine non cambierà la situazione! Vengono poi dette numerose fake news sulle conseguenze della tranvia a Cinisello Balsamo che avrebbe rovinato il paese, anche queste affermazioni non sono state assolutamente argomentate.

3. Sul capitolo extracosti si dicono ulteriori inesattezze. Vengono citati documenti del 2010 per dire che gli extracosti saranno in carico ai comuni…nulla di più falso! Gli extracosti sono già coperti, come previsto da deliberazione Cipe del 27 marzo 2008 dove si dice chiaramente che non vi è necessità di finanziamenti aggiuntivi a carico degli enti locali. Il Sindaco questo avrebbe già dovuto saperlo, e infatti risulta inspiegabile come mai non abbia chiesto chiarimenti a Città Metropolitana prima di far presentare questo odg. I casi sono due: o vi è una totale mancanza di comunicazione tra Sindaco e maggioranza consiliare o si è talmente in malafede da far scrivere una cosa palesemente falsa, nonostante si sappia come stanno realmente i fatti.

In conclusione emerge chiaramente come la Giunta Lesma sia andata a infilarsi in un vicolo cieco sulla questione metrotranvia. Il Sindaco stesso si dimostra ancora una volta in grande difficoltà sull’argomento e dimostra platealmente tutta la sua pochezza politica. Più volte chiamata in causa nel dibattito, non è stata in grado di intervenire e si è limitata a prendere nota delle date in cui non avrebbe partecipato alle riunioni sul PUMS.

Arrivati a questo punto, la Giunta a nostro avviso dovrebbe riconoscere l’errore commesso con la delibera di febbraio dove si erano stornati i 2 milioni di euro destinati all’opera. La strada migliore è firmare nuovamente lo stesso accordo del 2010 e ratificarlo, ripristinando la quota spettante a Cusano Milanino. Poi in una fase successiva si potrà chiedere uno studio generale sulla mobilità della zona, tenendo però come
base la metrotranvia Milano-Seregno.

Far presentare odg inutili e pieni di informazioni non vere è un atteggiamento veramente poco serio che getta vergogna sull’istituzione comunale. Risulta quindi intollerabile dover assistere a queste piccole furbizie per cercare in ogni modo di ostacolare il progetto o almeno riuscire a non pagare la propria parte.

CUSANO MILANINO MERITA PIU’ SERIETA’, QUELLA CHE NON HA LA GIUNTA LESMA!

Comunicato stampa su metrotranvia dicembre 2020

Palazzo Omodei e dintorni

Taccuino del 2 dicembre 2020

  • Il Palazzo

Si tratta di un edificio storico che, insieme al Santuario della Madonna della cintura, simboleggia l’identità della comunità locale.

“Palazzo Omodei costituisce un esempio dell’affermazione di modelli e caratteri dell’architettura propri della concezione seicentesca della residenza (del patriziato)”.

“Il valore storico e artistico del manufatto è testimoniato dal profilo architettonico e dagli apparati decorativi del Palazzo, della Cappella e di quanto si è potuto ricostruire del vasto e articolato giardino”.

[Chiara Fagone Bozzi-Enrico Leonardo Fagone – “Palazzo Omodei a Cusano Milanino” – 1994]

  • La nuova pavimentazione

Ci è capitato di recente di attraversare Piazza Cavour e di constatare con piacere che, dopo i lavori di parziale sistemazione dell’area verde, che sovrasta il parcheggio interrato, ancora chiuso e del tutto trascurato, sono in corso anche i lavori di pavimentazione di una parte delle aree prospicienti il Palazzo.

Ci siamo informati consultando l’Albo pretorio del Comune abbiamo appreso che si tratta di un progetto dell’aprile 2018 finalmente in completamento,

Una pavimentazione nuova realizzata con posa di ciottoli delimitati da lastre di marmo.

Il costo complessivo delle sistemazioni, che hanno riguardato i due diversi interventi, è intorno ai 500 mila euro.

  • Una domanda inevitabile

Gli interventi di sistemazione delle aree pubbliche sono in sé sempre positive.

Migliorare gli spazi di vita, elevandone la qualità e il decoro, contribuisce al benessere collettivo e alimenta il senso civico.

Una domanda è tuttavia inevitabile.

Gli amministratori locali che idea hanno su Palazzo Omodei?

Si tratta di un interrogativo ineludibile.

Il recupero e il restauro del Palazzo, ancorché non completati per il fallimento dell’Impresa costruttrice, sono costati svariati milioni alla collettività (sei milioni?).

I lavori sono fermi da cinque/sei anni.

È facile pronosticare che l’assenza di interventi da parte del Comune determinerà un danno ingentissimo. Gli intonaci presentano già ora rilevanti segni di degrado e il tempo lavora per un progressivo deterioramento degli impianti e degli interni.

Cusano Milanino rischia un clamoroso insuccesso, vanificando ciò che è stato fatto e buttando al vento diversi milioni di denaro pubblico.

  • Il programma della Sindaca?

È contro il buon senso investire ancora senza avere qualche idea del futuro di Palazzo Omodei. Non essendo disponibili altre informazioni abbiamo voluto fare una verifica dei programmi elettorali presentati nel 2019 da parte dei candidati.

Una rilettura utile della quale si sottopone l’esito: i candidati in ordine alfabetico e le loro idee su Palazzo Omodei.

Lidia Arduino – Programma elettorale

pag. 8 –

Riuscire a entrare nel Palazzo Omodei, anche solo in alcune stanze, sarebbe un buon obiettivo per restituire un luogo carico di storia e di valore artistico ai cittadini per usi diversi: dal matrimonio alla presentazione di libri, alla mostra, all’evento.

pag. 9

  • Completamento dell’intervento di sistemazione di parte della via Omodei che sarà pavimentata in porfido, per mantenere alta la qualità del nucleo storico cittadino, in prossimità dell’edificio più antico della città.
  • Completamento di alcune parti del piano terra di Palazzo Omodei.
  • Creazione di un bando di portata europea per la ricerca di partner pubblici o privati per il completamento e la gestione di una parte del Palazzo.

 

Giorgio Bolognesi – Programma elettorale

Pag. 4

– Palazzo Omodei – L’ormai annosa questione della ristrutturazione del simbolo di Cusano Milanino e della sua destinazione deve trovare una conclusione. La destinazione di un palazzo così intriso di storia non può che essere culturale e di utilizzo prettamente pubblico. La proposta che facciamo è quella di destinare una parte alla creazione di una pinacoteca con annesso un caffè letterario, riservando un ambiente alla celebrazione dei matrimoni. In tal modo, si restituirebbe Palazzo Omodei alla sua tradizionale vocazione storica, potendo lo stesso diventare un catalizzatore culturale. Allo stesso tempo, diverrebbe possibile accedere a fondi di natura europea e di altre istituzioni, al fine di completare i lavori di ristrutturazione.

 

Valeria Lesma – Programma elettorale

Pag. 6

Palazzo Omodei deve essere restituito ai cittadini di Cusano Milanino, e dovrà diventare il Palazzo della Città.

 

Non è necessario fare commenti circa l’approfondimento che i candidati avevano fatto nel 2019 sul tema del futuro di Palazzo Omodei, cominciando a tracciare, da parte di Lidia Arduino e di Giorgio Bolognesi, ipotesi riguardanti sia la destinazione d’uso che la necessità di reperire adeguate risorse.

Questi tentativi sono assenti nel programma della Sindaca.

Si rende quindi necessario per la nostra comunità volgere lo sguardo al futuro.  L’Amministrazione comunale è chiamata a cambiare passo risolutamente, ad assumere le opportune decisioni con riguardo alla destinazione del Palazzo, anche con il coinvolgimento dei cittadini, e a provvedere al reperimento di finanziamenti adeguati.

Siamo consapevoli che la situazione attuale è anche figlia di un lungo passato, caratterizzato da scelte lungimiranti e coraggiose e anche da errori e ingiustificati ritardi.

Siamo tuttavia convinti di avere di fronte un’ultima possibilità per il recupero di Palazzo Omodei alla vita cittadina. Non sarà un percorso semplice ma si tratta di una strada obbligata.

L’altra faccia della medaglia, ovvero l’inerzia, avrebbe il volto di un danno irreparabile per la nostra Città.

 

[emmegi]

Un elefante in salotto, il mercato di Cusano Milanino

Il comune Cusano Milanino è uno fra i più piccoli in termini di superficie, il 7.818° in Italia, e uno dei più densamente abitati, il diciannovesimo. Come quasi tutti i comuni della fascia Nord è un comune di transito e viene investito quotidianamente da un orda di auto che dai paesi limitrofi si muove in direzione di Milano. La città metropolitana andrà ad affrontare in termini organici il problema, visto che si tratta della mobilità complessiva di un area vastissima. Ma per il momento, orologio al polso, per uscire da Cusano Milanino e quindi percorrere poco più di un chilometro per andare verso la metropoli ci vogliono circa una ventina di minuti durante le ore di punta. Le direttive di questa transumanza sono Via Zucchi e Via Sormani, attraversate entrambe da Viale Marconi, perennemente intasato come le due precedenti. Un traffico che regala ai cusanesi la medesima aria inquinata che purtroppo si respira nella pianura Padana.
In questo quadro un po’ claustofobico ogni giovedì fa la sua comparsa un pachiderma e si accomoda in salotto. E’ il mercato di Cusano Milanino. Si tratta di uno dei mercati più corposi dell’area Nord Milano e riscuote un discreto successo, vuoi per la ricchezza dell’offerta, vuoi per la posizione di Cusano. Occupa interamente viale Montegrappa con le sue 219 bancarelle e deborda in alcune vie laterali per arrivare quasi presso la sede comunale. Viale Montegrappa viene utilizzato come percorso di ingresso in alternativa a Zucchi/Sormani ma il giovedì il suo mancato uso manda in tilt la circolazione. Non si tratta solo di viabilità, la sede del mercato insiste su uno dei quartieri più popolosi di Cusano, tra le case della Cooperativa Edificatrice e le case Aler, in quella zona abitano circa 600 famiglie. L’attuale regolamento comunale che lo governa è stato approvato nel 2011 sotto la Giunta Ghisellini. Il dispositivo stesso si accorge dei problemi generati e in due articoli, 60 e 83, auspica un trasferimento in un area da individuare previa cura dimagrante a 200 bancarelle, comunque un’enormità. Sotto la giunta Gaiani era stata iniziata una riflessione ma il boccone da digerire è grosso. Durante la passata campagna elettorale la coalizione di csx era andata nel quartiere ad ascoltare gli abitanti e uno dei problemi che furono segnalati era stato proprio l’ingombrante presenza del mercato. Il regolamento stesso, che con equità garantisce Comune e commercianti, non offre strumenti risolutivi. Di fatto le 20 bancarelle di troppo devono decadere, ovvero gli assegnatari si dovrebbero astenere dal cedere il posto a nuovi subentranti, un’opzione poco realistica. Per il futuro varrà comunque la pena iniziare a riflettere su questo nodo e provare a sperimentare soluzioni, coinvolgendo anche chi in quel quartiere ci abita.

Andrea Cardillo

Due Mondi. Uno fatto di gioia, l’altro pieno di paura.


A New York i sostenitori di Biden festeggiano per le strade ballando favolosi pezzi indie. Sono migliaia, colorati, di tutte le età, in mezzo a quella festa ci sono un botto di ragazze spaziali che danzano scatenate. Fanno un irriverente e goliardico ‘mooning’ (mostrano il fondoschiena calando i pantaloni) alla Trump Tower, battono bonghi, padelle, fustini vuoti. Cantano, si abbracciano, urlano di pura gioia.

 

 

 

 

 

A Washington una folla sterminata intona YMCA dei Village People davanti alla Casa Bianca per prendere in giro l’ex-presidente. Una festa liberatoria, piena di gioia e pace. Un commentatore afroamericano della CNN commenta: “Da oggi è più facile essere genitori. Da oggi è più semplice e vero dire ai propri figli che essere delle brave persone è importante, che dire la verità è importante…”. L’oggetto più pericoloso nelle mani degli elettori di Biden sono le bottiglie di spumante.

I sostenitori di the Donald che stanno fuori al centro elettorale della Pennsylvania sono quasi solo maschi, hanno dai 30 ai 50 anni, alcuni indossano la mimetica da combattimento, anfibi e il giubbotto antiproiettile. Nelle tasche del giubbotto si intravvedono caricatori supplementari, qualcuno ha anche fissato un Kabar, coltello delle forze armate di una trentina di centimetri. Al collo la cinghia che tiene l’AR 15, sempre impugnato, il caricatore già inserito, metti caso che devi sparare all’istante per la SICUREZZA TUA E DEI TUOI CARI. Vivono in un mondo orribile fatto di terrore e odio nel quale ogni straniero è impegnato a sottrarti i frutti del tuo orticello blindato. Sono poche decine, si aggirano tutt’intorno con la faccia ingrugnita, insomma fanno brutto. Sono una rappresentanza dei 71 milioni di voti che sono andati a Trump. SETTANTUNO MILIONI. Quattro in meno di quelli andati a Biden, ma sempre una cifra impressionante. Sono persone che si sono bevute tutte le frescacce di The Donald, poco importa se TRUMP non è stato capace di CREARE UN SOLO POSTO DI LAVORO IN PIU’ nella rust belt (la fascia una volta pesantemente industrializzata degli Usa) ma anzi nel giro dei primi due anni della sua disastrosa presidenza hanno chiuso 1800 aziende.

Due mondi.
Se fossi un sostenitore di Trump mollerei i pittbull armati fino ai denti e me ne andrei a festeggiare con le ragazze di Biden, proverei a broccolarne qualcuna, magari ne potrebbe uscire una bella storia.

Hanno perso anche per quello, non sanno divertirsi, non sanno stare con gli altri, hanno sempre paura.

Andrea Cardillo

CHIARE, FRESCHE E DOLCI ACQUE

 

Non si riferiva certamente al Seveso il Petrarca quando titolava così la sua canzone. Ma sicuramente erano così le acque che passavano per Cusano Milanino quando i nostri antenati decisero di costruire qui il nostro paese. Il Seveso è stato da sempre una grande risorsa e un portatore di vita per tutti coloro che, nei secoli, hanno vissuto vicino alle sue sponde. Almeno fino ai primi anni del secolo passato, quando l’industrializzazione galoppante portò fabbriche, lavoro, progresso, case e palazzi, ricchezza in tutti i comuni lungo il corso di questo torrente. E il Seveso cessò di essere un corso d’acqua degno di questo nome, per diventare invece una fogna a cielo aperto. Lì infatti si conferivano gli scarti liquidi delle lavorazioni di tutte le aziende, tessili e non, e anche di moltissime abitazioni.

Chi passava sui ponti e sulle rive poteva vedere l’acqua cambiare colorazione più volte al giorno. Ed erano colori forti, vividi: blu, rosso, verde, nero, marrone. Una gamma di tonalità vastissima, decisa in totale libertà dai coloranti usati e scaricati in Seveso. Anche quando furono realizzate le reti di fognatura, continuarono a sversare nel fiume i grandi collettori di fogna durante le forti piogge, e anche i circa 1400 scarichi abusivi. Se consideriamo poi l’enorme cementificazione di tutti i nostri paesi, ci rendiamo conto di come i territori non siano più in grado di assorbire le piogge. Inoltre i cambiamenti climatici in corso fanno si che gli eventi atmosferici siano sempre più violenti, vere e proprie “bombe d’acqua”. Da qui l’entrata nel Seveso di enormi volumi di acqua limacciosa e le disastrose esondazioni in molte zone, soprattutto in Milano nord, dove il nostro fiume scorre sotterraneo.

Purtroppo l’unica soluzione individuata da Regione Lombardia e Comune di Milano, per evitare gli allagamenti causati dal Seveso, è la costruzione di enormi vasche (dette di laminazione) che raccolgano le acque fangose mischiate coi liquami fognari che, per la loro grande quantità, non possono essere indirizzate ai depuratori. E così vengono messi gli uni contro gli altri i cittadini che non ne possono più di vedersi allagare case e negozi e i cittadini che guardano costruire sotto le loro finestre vere e proprie cloache velenose (comprendenti anche virus identificati).

 Ma esistono soluzioni alternative? La risposta è un SI forte e chiaro. Esistono soluzioni di più veloce realizzazione, meno costose delle vasche di laminazione, più naturali ed ecologiche, più efficienti e che rispondono anche alle fasi di siccità che si alternano alle piogge torrenziali.

Da diversi mesi si è costituito il CCTS: Coordinamento Comitati Torrente Seveso (per Cusano Milanino sono presenti il locale Circolo di Legambiente e gli Amici del Milanino), che altro non è se non l’organizzazione che riunisce tutte le associazioni, circoli, comitati, gruppi di cittadini e di esperti che operano affinchè il Seveso torni a essere il torrente dalle chiare, fresche e dolci acque. Addirittura l’obiettivo finale comune sarà la costruzione del River Park, il parco fluviale del Seveso. Quanto tempo ci vorrà per arrivarci? Solo quello che servirà perché istituzioni, politici e cittadini capiscano che, per il bene di tutti, i fiumi devono tornare a essere fiumi, coi loro spazi e col rispetto dovuto a una risorsa naturale indispensabile agli esseri umani, al mondo animale e al mondo vegetale.

E allora si deve iniziare a censire e chiudere le molte centinaia di scarichi abusivi; costruire ovunque vasche sotterranee di raccolta delle acque piovane che, pulite, potranno tornare nelle falde oppure essere usate per scopi non potabili (irrigazione, pulizia strade, antincendio, lavaggio auto, usi domestici non alimentari, ecc…); realizzare, in ogni paese o località, impianti di fitodepurazione delle acque diluite del colmo di fogna, con rinaturalizzazione di aree periferiche semi abbandonate, con dotazione di parchi composti da percorsi per pedoni e biciclette, prati, canneti, laghetti, come quello in progetto nel quartiere Calderara di Paderno Dugnano; raddoppiare il Canale Scolmatore di Nord Ovest (CSNO) che porta le piene verso i corsi d’acqua occidentali, fino al Ticino (era già previsto ma il progetto di raddoppio è stato abbandonato a favore delle costosissime, inquinate, golose di molti milioni di euro, vasche di laminazione); dare vita alle aree golenali (di espansione naturale dei fiumi) a Cermenate e nel Canturino; deimpermeabilizzare e rinaturalizzare le sponde cementificate del Seveso; far tornare a essere filtranti tutte le aree delle fabbriche dismesse, o almeno quanto più di esse sia possibile; applicare ovunque il principio dell’Invarianza idraulica, che consiste nel fare filtrare o raccogliere su un territorio tutta la pioggia che cade su di esso (la regione Lombardia lo prevede solamente per le nuove edificazioni. Serve incentivare fiscalmente che lo si faccia anche sulle aree già edificate).

Qualcuno poco informato potrebbe dire che questo è il libro dei sogni e che ci vorranno decenni per concretizzare tutte queste azioni. Invece è giusto che si sappia che sono obiettivi di realizzazione più veloce di quanto si creda. Sicuramente alcuni di questi sarebbero raggiunti prima del termine della costruzione della vasca di laminazione di Bresso, che poi è l’unica in fase di fabbricazione. Per cominciare hanno abbattuto quattro ettari di bosco nel Parco Nord (!). successivamente scaveranno una enorme fossa, profonda dieci metri, che dovranno impermeabilizzare per stoccare le maleodoranti acque. Non sarà pronta prima di due anni. Sarà pericolosa sia piena che vuota, costerà tanti milioni, ruberà spazio al verde, produrrà miasmi e aerosol nocivi, farà vivere male i cittadini che abitano sulle sue sponde, comprese scuole e asili.

Ecco, la scelta è tra questo scempio del territorio e le concrete proposte alternative, in parte pronte per essere realizzate da subito.

Il CCTS ha preparato un documento molto curato e completo di dati e statistiche per informare sindaci e istituzioni, chiede di incontrare Regione e Città Metropolitana, prepara convegni e conferenze di tecnici ed esperti, darà vita a biciclettate e flash mob, produrrà articoli e studi per tutti i media, distribuirà volantini e comunicati. Farà la sua parte.

Dopo tanti decenni di abbandono, il Seveso e il suo territorio potranno finalmente avere l’attenzione e la cura necessarie affinché natura e persone tornino a vivere in un rapporto di buona convivenza e di proficuo benessere.

Angelo Agosti

Vassalli, valvassori e valvassini

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Report torna a occuparsi della Lombardia, dove Tangentopoli sembra non essere mai finita.

Per entrare nel giro che conta degli appalti pubblici, come confermano anche alcune inchieste giudiziarie, bisogna pagare: in esclusiva a Report imprenditori, politici e amministratori locali raccontano come la corruzione in Lombardia sia diffusa dai piccoli comuni fino agli scranni del consiglio regionale.

Parlano di finanziamenti occulti alla politica, mazzette sugli incarichi pubblici, bandi sistematicamente truccati. Report svela il lato oscuro della politica lombarda, avvolta da una ragnatela di imprenditori spregiudicati legati alla ‘ndrangheta, faccendieri che pilotano le nomine ed eminenze grigie che, dietro alla Lega, avrebbero fatto man bassa di incarichi e consulenze.

Un malaffare che avrebbe condizionato le scelte sulla sanità e in particolare sui test sierologici nel pieno dell’emergenza Covid-19, causando ritardi e aumento dei contagi.