Scure rugginose acque sporche, tragedia shakespeariana in cinque atti.

di Andrea Cardillo

La triste e dolorosa istoria del condominio di Via Stelvio 67 (ma non solo). Il problema dei ferrobatteri non è stato risolto. Il Consorzio Acque Potabili batta un colpo. Investa in nuove infrastrutture e risarcisca i danni.

Nel quinto numero del periodico della Fabbrica avevamo raccontato delle vicissitudini di una parte di Cusano Milanino con l’acqua potabile. ( Scarica l’articolo: ChiareFrescheDolciAcque).

Tra la metà di settembre dello scorso anno e la fine di ottobre i rubinetti (o i filtri condominiali) di mezza Cusano Milanino, con una diffusione a macchia di leopardo, si erano riempiti di una sostanza nera, gommosa. Le analisi avevano poi appurato che si trattava di colonie di ferrobatteri https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrobatteri sviluppate in maniera abnorme.
I ferrobatteri sono i protagonisti di questa tragedia e fanno due cose:
1. per nutrirsi ossidano il ferro e quindi producono ruggine in quantità che finisce nelle acque e
2. quando le colonie di ferrobatteri proliferano si depositano sui filtri condominiali, otturandoli.

Questo il prologo. Si dia inizio alla tragedia.

Atto Primo
Come in tutte le tragedie di Shakespeare il Male parte da lontano, nessuno lo nota e poi all’improvviso chiede un tributo di dolore e sangue. Il primo atto scivola via quasi senza che nessuno se ne accorga. In una decina di anni o più, dai primi anni duemila e fino al 2014, i ferrobatteri dei pozzi mangiano ferro e producono una mole impressionante di ossido di ferro, ruggine per i più.
La ruggine si mescola al calcare e dà origine “a un composto di bicarbonati di calcio e di magnesio (sostanze solubili) che sono in equilibrio con i carbonati di calcio e magnesio e massive quantità di ossido di ferro” (RUGGINE, proprio lei) che si deposita silenziosamente a strati nelle tubazioni del condominio.
Un laboratorio di analisi scriverà questa perizia anni dopo, ma al momento nessuno ne è consapevole.

Atto secondo 
Nella primavera del 2014 inizia una serie impressionante di perdite, guasti, allagamenti, appartamenti sventrati, famiglie senz’acqua. Il condominio non ha ancora compiuto diciassette anni (17) e si comporta come una casa di inizio seicento. Alla fine di questi sei anni che ci separano dal 2014 saranno nove gli interventi negli appartamenti. Le pareti della cucina sventrate per cambiare la tratta marcia di tubazione. Nell’anello orizzontale delle tubazioni delle cantine si contano più di sedici interventi. Il composto descritto nel primo atto aveva cominciato a corrodere.
Gli ignari condomini pensano che le proprie tubazioni o un difettoso impianto elettrico condominiale siano responsabili di tanta distruzione e mandano tratte e tratte di tubi per essere analizzate da una azienda specializzata.
Gli ingegneri sottopongono i tubi a diverse modalità di analisi ma le conclusioni a cui giungono sono nette: l’impianto elettrico condominiale e i tubi dell’impianto idrico sono SENZA COLPA.
Sia l’uno che gli altri sono adeguati e privi di vizi. Nel report finale delle analisi viene esclusa l’elettrocuzione e gli estensori chiudono con una profezia che rimane inascoltata: “La presenza di sedimenti costituiti da ossido di ferro suggerisce che a monte della tubazione [condominiale NdR] qualche componente in acciaio si stia corrodendo…”

Atto terzo
C’è del marcio in Danimarca ma anche nelle tubazioni dell’acqua potabile di Cusano Milanino. Si cambia amministratore e idraulico e l’azienda che prende in carico le povere tubature di Via Stelvio 67 suggerisce di mettere dei filtri condominiali con 50 micron di capacità filtrante. I filtri, posti a monte dell’impianto si riempiono di ruggine a una velocità impressionante. L’amara verità comincia farsi strada, la ruggine ha un mandante chiaro e inequivocabile: il CAP e la sua rete distributiva.
Viene quindi coinvolto il Consorzio Acque Potabili che manda due funzionari, seguaci della filosofia hegeliana, in particolare del momento della Negazione. Ricordiamo a tutti che i momenti di detta filosofia sono tre: Affermazione, Negazione, Sintesi.
I due pensatori della filosofia che fu di Georg Wilhelm Friedrich Hegel dapprima determinano con certezza la provenienza dei quintali di ruggine: è il tratto della tubazione condominiale che va dal contatore posto su via Stelvio e arriva ai filtri, non è una cosa che riguarda CAP .
L’ipotesi decade subito perchè la tratta è stata realizzata con materiale plastico multistrato, che – è noto ai più – non può fisicamente produrre ruggine. Al che i nostri dichiarano che il problema è solo del condomino di Via Stelvio (e che quindi se lo risolva il condominio senza tanto scarmazzo).
Fatta questa affermazione la Cooperativa Edificatrice, invitata al simposio, fa presente che in una ventina dei suoi trenta stabili sparsi per tutta Cusano si riscontra il medesimo problema. Analoghe quantità di ruggine vengono segnalate in alcuni stabili nelle zone limitrofe di Paderno Dugnano.
I due filosofi abbandonano l’incontro negando l’esistenza di Sole e Terra. La vita è sogno, mormora il più alto dei due.

Atto quarto
Arriva settembre 2019 e i ferrobatteri strasbordano, Facebook si riempie di post di cittadini di Cusano Milanino che chiedono cosa sia quella sostanza nera e gommosa che intasa rubinetti e filtri. Il condominio di Via Stelvio ha i filtri completamente otturati e rimane completamente senz’acqua per tre volte in otto giorni. Il CAP viene riconvocato ma stavolta invece dei giovani neohegeliani viene inviato sul posto un funzionario che riconosce le responsabilità del CAP e promette risarcimenti e provvedimenti (limitatamente alla presenza innegabile delle colonie di ferrobatteri, dell’inquinamento da ruggine non si fa cenno).
Nel frattempo per evitare nuovi allagamenti l’anello delle tubazioni nelle cantine viene integralmente sostituito con materiale multistrato. Il conto dei danni, delle manutenzioni frequenti ai filtri e delle sostituzioni generate dalla pessima qualità dell’acqua sfiora per gli ultimi due anni i sessantamila euro. L’amministrazione comunale registra gli accadimenti con la propria presenza.
Il CAP organizza due interventi di flussaggio e pulizia con sostanze chimiche (Cloro e composti) in via Stelvio. Si riduce la frequenza di intasamento dei filtri.
Il condominio presenta il conto, al quale si dovranno aggiungere novemila euro per la ventura sostituzione dell’impianto di autoclave, ma il CAP zifula e non scuce un centesimo.

Atto quinto
Il due di marzo 2020 è alle porte e insieme alla triste pandemia del corona-virus, i filtri del condominio si intasano del film dei ferrobatteri con una frequenza terribile. Per nove volte in marzo il condominio rimane senz’acqua e gli idraulici devono correre per pulire i filtri ,fortuna che ci sono. Il conto del mese di marzo solo di manutenzioni straordinarie è sui duemila euro, i ferrobatteri sono vivi e scalcianti e continuano a produrre ruggine e a intasare i filtri. Abitanti degli stabili della Cooperativa Edificatrice mandano video con scure rugginose acque sporche. Si meditano azioni legali. Class action scrive William, il Comune di Cusano Milanino si costituirà parte civile? Riuscirà il CAP capire il proprio dovere di risarcimento dei danni fatti? Riuscirà a fare investimenti per l’adeguamento della rete distributiva?

Sulla scena cala il sipario, gli spettatori restano in silenzio, dolenti.

Decreto legislativo 02 febbraio 2001 , n. 31. – Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano
(G.U. Serie Generale , n. 52 del 03 marzo 2001)

Art. 4.
(Obblighi generali)

1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e PULITE.