La Cooperazione in prima linea

Il Nuovo Programma Studio-Sapere Coop 2021-2022 “l’educazione in Movimento” è on-line.

In prima pagina gli autori hanno scelto la coltivazione di libri che a loro volta alimentano il sapere e la cultura.

Grazie all’Associazione Pandora, sono 40 anni (1980-2020) Coop con la Scuola, che questo impegno costante e continuo introduce temi importanti e di alto valore sociale per la collettività.

Storia dei Prodotti, Ambiente, Alimentazione, Cittadinanza e Territorio e Progetti Speciali, con formazione insegnanti, sono tutti temi cari alla Cooperazione.

La formazione è rivolta a gruppi di alunne/alunni dai 6 ai 19.

“Nel 2003 a Bratunac nasce la cooperativa Insieme, nel territorio di Srebrenica dove la guerra di Bosnia ha colpito più duramente. I Soci sono soprattutto donne, che hanno dimostrato che si può ricostruire una comunità divisa dalla guerra. Si chiamano Beba, Rada, Maya, Nermina… Cercare di dividerle in serbe ortodosse o musulmane è assurdo. Sono operaie, agronome e contadine” pag.38.

La Cooperazione storicamente nasce neutra senza differenze di qualsiasi tipo o natura ed apolitica.

Inoltre a pag. 48 si legge:

“LA DIDATTICA COOPERATIVA: QUANDO TUTTI SONO OK!

La proposta formativa parte dalla considerazione che la cooperazione non è solo uno strumento economico ma, quando viene utilizzata come pratica didattica, può essere un efficace metodo di soluzione dei problemi, di attivazione di processi culturali, di assunzione di responsabilità utile  anche a definire il proprio ruolo.

L’apprendimento cooperativo, infatti, prima ancora di essere una metodologia didattica, è una filosofia dell’apprendimento che crede nella potenzialità della cooperazione in classe: perché lavorare insieme è meglio”.

La Cooperazione se ben coltivata, può diventare una filosofia di vita, in questo modo potrà rendere alla persona la sua potenzialità di umanità e di solidarietà, completandosi come missione.

Mi auguro che possiate trovare spunti e riflessioni per il quotidiano vivere.

Auguriamo un Buon Natale e un felice anno nuovo.

Pasquale Iovene.

Cusano Milanino, 22 dicembre 2021.

Comune di Cusano Milanino, mozione Fratelli d’Italia: dal Medioevo è tutto, ora linea alla Sindaca.

Gentilissima Sindaca Lesma,
con estremo rammarico e incredulità siamo venuti a conoscenza dell’impresentabile mozione proposta dal capogruppo di Fratelli di Italia al Consiglio comunale con oggetto la normativa di prevenzione contro la violenza sulle donne.

Il bersaglio del Capogruppo sarebbe la legge che va a tutelare le vittime e a punire con maggiore severità chiunque perpetri una violenza per motivi fondati sul genere, sul sesso, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Tale normativa viene ritenuta dal consigliere Reitano liberticida, discriminatoria e soprattutto non necessaria, in quanto gli stessi diritti, su cui si vorrebbe porre maggior attenzione sarebbero già ampiamente tutelati.

Le stiamo scrivendo proprio perché troviamo gravemente preoccupante questa proposta. Preoccupante perché, in Italia nel 2021, si è riscontrato un aumento drammatico di femminicidi, di attacchi di natura omofobica, lesbofobica, transfobica.

Le scriviamo perché lei, in quanto Sindaca, rappresentante di ogni cittadino del territorio di Cusano Milanino, e in quanto donna, deve fermare questa idea irrispettosa del dolore di tante donne, di tante famiglie. Una proposta volta a delegittimare e a banalizzare quello che si sta rivelando come uno dei problemi più laceranti per la nostra società.

È impensabile che un membro della maggioranza del Consiglio comunale provi a negare il problema, ma è ancora più grave che chieda a Lei di ostacolare un provvedimento di legge che ha l’obiettivo di tutelare quelle categorie, vittime innocenti di uno sguardo avvelenato dall’ideologia reazionaria di una parte politica che discrimina ed è violenta nel peggior modo possibile.

Una parte politica che prova a negare diritti imprescindibili, quali il diritto alla sicurezza e alla famiglia. Una parte politica che si riempie la bocca di SICUREZZA e FAMIGLIA, ma specula solo sui sentimenti generando panico e paura, odio e separazione, negando il diritto di essere chiunque si voglia, mortificando il diritto alla libertà declinata in ogni sua forma.

Le scriviamo per dire, attraverso la Sua persona, al consigliere Reitano che chiamare un omicidio, femminicidio, non è per creare una discriminazione, ma per chiamare con il proprio nome – evidenziandone il motivo – un atto che tutti, senza distinzione alcuna, dovrebbero condannare senza levare polemica.

Sono proprio le parole del Capogruppo che invece sarebbero da considerare assolutamente lesive della libertà che tanto vorrebbe proteggere. Noi tutti, uomini e donne, abbiamo il diritto di poterci esprimere come vogliamo, senza etichette impolverate, che non sono più sovrapponibili ad una realtà e ad una società come la nostra.

Il diritto, come ogni processo che riguarda l’essere umano, non è statico, non è immobile, ma avanza, si adatta, avvolge l’essenza della società che regola.

Le nostre madri e padri costituenti sono stati lungimiranti inserendo nei primi dodici articoli della nostra carta costituzionale un articolo che protegge ogni cittadino. Non potremmo esser loro più grati, ma è nostro compito, cittadini del 2021, assicurarci che quel principio cardine della nostra Democrazia sia declinato nel modo migliore e a passo con i tempi, per non lasciare indietro nessuno, proteggendo tutti e dando loro la possibilità di esprimersi senza forzature.

È nostro compito essere lungimiranti, a nostra volta, per fare in modo che nelle generazioni future non si impianti il seme dell’odio e della discriminazione.
Abbiamo il diritto di essere tutte e tutti liberi da pericolosi pregiudizi.
Cordialmente

Partito Democratico – Lista Civica Fare di Più – Cusano Milanino Ambientalista e Solidale

Punto 14. Allegato O.d.g.

METROTRANVIA E SENTENZA DEL TAR

Abbiamo letto il comunicato della lista “Cusano Milanino cambia” e, nostro malgrado, dobbiamo tornare sull’argomento per puntualizzare alcuni aspetti:

1) Il processo di approvazione del progetto esecutivo è ormai terminato e in estate dovrebbero partire i cantieri,

2) la partenza dei cantieri deve essere vista come una priorità per rilanciare l’economia, soprattutto se, come in questo caso, i fondi sono già stanziati a livello nazionale e regionale,

3) il progetto approvato non ha potuto contare sul contributo di questa Giunta, che ha preferito trovare un cavillo legale per stornare i fondi già stanziati piuttosto che sottoporre alla approvazione del Consiglio Comunale l’adesione sottoscritta a suo tempo dal sindaco di cdx Ghisellini, rinunciando a dare il proprio contributo al miglioramento del progetto,

4) in assenza di un successivo stanziamento dei fondi, la Giunta metterà i cittadini di Cusano Milanino nella condizione di usufruire di un servizio non pagato, esattamente come gli evasori fiscali, oppure, nel caso di un successivo ri-finanziamento dell’opera, si sarà solo perso tempo e danaro,

5) il progetto poteva essere migliorato, ma resta il dato oggettivo che la sua realizzazione permetterà ai cittadini di Cusano Milanino (e di tutti i comuni interessati dalla tratta) di avere un’altra possibilità per raggiungere il centro di Milano, o la Brianza senza cambiare mezzo.

In conclusione questa Giunta deve decidere se vuole essere seria e credibile, dar seguito all’affermazione della Sindaca che in Consiglio disse che era a favore della tramvia, o se invece vuole perdere la faccia e farla perdere ai cittadini di Cusano Milanino. In questo secondo caso ci dicano almeno come intendono spendere i quasi 2 milioni di euro stornati più di un anno fa e non ancora destinati al finanziamento di alcuna opera.

 

Partito Democratico

Lista Civica Fare di Più

Cusano Milanino Ambientalista e Solidale

IDROGENO UNA FONTE DI ENERGIA INESAURIBILE

Servizio di Report su idrogeno

La disponibilità di energia nella storia dell’umanità ha sempre rappresentato la chiave di volta dello
sviluppo e della cresciuta economica e sociale dei popoli e delle civiltà.
Il fuoco, gli schiavi e poi il vento per le vele e l’acqua per i mulini hanno rappresentato fino a poco più di
due secoli fa le uniche fonti disponibili su cui contare.
Il salto che ha permesso la nascita della società industriale moderna è stata la nascita del cavallo a
vapore, del motore a scoppio e dell’energia elettrica e con essi l’utilizzo delle fonti di energia fossili come il carbone ed il petrolio e ultimo il nucleare.
Non si può negare che questo non abbia portato grandi benefici a tutta l’umanità permettendo per la
prima volta nella storia che gran parte della popolazione arrivasse a poter soddisfare i propri bisogni
primari , non solo quelli alimentari, abitativi e di salute , ma anche di coscienza e di cura di se stessi nel
senso più ampio.
il benessere diffuso, che in verità non riguarda purtroppo tutto il mondo e tutti i popoli, ma solo una parte
previlegiata di essi, ha anche portato ad un progressivo esaurimento delle risorse ed ad un degrado
sempre più grave ed incontrollabile dell’ambiente e del clima.
I cambiamenti sempre più profondi dell’ambiente in cui viviamo ha fatto nascere in molti di noi di una
sensibilità ecologica ed ambientale, che non può più essere vista come un vezzo di quella parte del
mondo con ” la pancia piena” ma come una necessità inderogabile per tutto il pianeta compresi coloro
che di questo benessere diffuso purtroppo non ne hanno beneficiato che marginalmente o ne hanno
avuto addirittura dei danni.
La necessità di ricercare e sviluppare fonti di energia “pulite” che ci garantiscano la possibilità di
continuare e di rendere universale lo sviluppo economico e sociale coniugato ad un recupero ambientale
e climatico toutcour non è quindi un obbiettivo fra i tanti, ma una necessità assoluta.
Questa necessità dovrebbe essere presente in ogni azione ed in ogni progetto non solo a livello di ONU
, di Comunità di stati o di Stati singoli, ma anche di ciascuna amministrazione locale
Regionale, Provinciale o Comunale, troppo spesso legate a gestire l’esistente ma prive di una visione e
di una strategia per il futuro.
Il Filmato allegato relativo alla produzione di idrogeno come elemento di stoccaggio energia prodotta
con fonti rinnovabili ci indica che questa strada è non solo possibile e necessaria ,ma anche
economicamente vantaggiosa.
Fulvio Paolazzi

A.A.A.medico di base cercasi

La storia si ripete ogni qualvolta che un medico di base decide di esercitare un suo sacrosanto diritto: quello di andare in pensione dopo 30/40 anni di onorato servizio.
Purtroppo questa piacevole situazione(per il medico) si scontra con un disagio per coloro che dal prossimo Febbraio si troveranno senza il loro medico di riferimento.
Lunghe file si sono formate davanti alla sede di ATS di Cusano già dallo scorso lunedì, dove una solerte impiegata informava gli astanti di quanto segue:
– in Cusano NON ci sono medici liberi
– nei comuni limitrofi pochissime disponibilità( 2 a Cormano)
– dovrebbe arrivare un sostituto che però potrà accogliere solo 500 utenti(il perchè resta un mistero)
Così mesti mesti e brontolando non tanto a bassa voce, i convenuti rientrano alle proprie case maledicendo la Sanità che regala loro sempre qualche filo da torcere.
Si prevede quindi una fitta folla educatamente incolonnata davanti agli uffici di ATS il prossimo 25/1 dove chi prima arriverà meglio alloggerà. Ma esauriti i 500 posti, quelli che resteranno fuori che potranno fare? Sperare nella Provvidenza o reclamare a gran voce quello che di diritto gli spetta?
In questo tempo buio si parla tanto di riportare la “cura del paziente a casa” belle parole e intenzioni che ancora non trovano la minima applicazione nella realtà.
E se si cominciasse proprio dal problema dei medici di base??

Marisa Parisio

Dal mondo della Cooperazione Jenner Caffè

Cooperazione – le ultime da “ JENNER CAFFE’ ”

2020 – Mai come ora è tempo della Cooperazione Internazionale.

Si in effetti è proprio così, mai come quest’anno va richiamata e ripotenziata dove ancora manca o poco conosciuta la Cooperazione Internazionale.

In Milano viale Edoardo Jenner (che è stato tra l’altro l’inventore del primo vaccino della storia) si trova la sede della “Lega Regionale Cooperative e Mutue della Lombardia”.

Una nuova e interessante modalità video di interviste a distanza, un collegamento in presa diretta tra la sede e il mondo della Cooperazione dal titolo “Jenner Caffè”.

Sotto trovate due link di tanti altri per vedere le interviste su Youtube.

Il covid-19 “L’invisibile” ci ha relegati ancora in casa da dove solo qualche mese fa pensavamo finalmente alla libera uscita, ma non è stato così dobbiamo pazientare ancora.

Fortunatamente e grazie all’ausilio di internet possiamo ancora avere una socialità anche se a distanza e digitale, modalità comunque che solo qualche decennio fa sarebbe stata impensabile.

Vi rimando ai video di “Jenner caffè” ricchi di spunti sull’attualità della pandemia e di come da parte di diverse realtà è stata e viene gestita, grazie a questi video si entra in tanti particolari e situazioni per far conoscere al meglio la realtà.

Una realtà difficile e dura, rimanda per certi aspetti ai momenti bui del movimento cooperativo alla sua nascita alla sua genesi, fatta di fame stenti e malattie, mai come oggi mi viene in mente una frase che pronunciava già circa 180 anni fa George Jacob Holyoake storiografo dei probi pionieri della cooperazione di Rochdale UK Manchester, pionieri della cooperazione come la conosciamo oggi egli diceva e ricordava:

“E’ un’ottima cosa aiutare chi è in bisogno e consolare chi soffre, ma è una cosa molto più nobile prevenire che qualcuno abbia ad essere in bisogno e a soffrire. Questo farebbe la Cooperazione se fosse universalmente diffusa”

Una frase profetica e chissà se il movimento Cooperativo non avesse trovato sulla sua strada avversità di ogni genere, sono sicurissimo che oggi non saremmo minimamente in questa situazione.

Ancora oggi come allora il movimento Cooperativo tutto è richiamato in prima fila a dire e a fare la sua parte a far vedere e valere i suoi valori fondativi e storici posati sull’albero della vita, l’albero della mutualità e del rispetto della persona umana.

Buona visione e mi auguro che possiate trovare e ne sono sicuro, validi spunti di riflessione.

Pasquale Iovene.

Cusano Milanino, 15 dicembre 2020.

Metrotramvia: Cusano Milanino CAMBIA…in peggio. Improvvisazione al potere.

IN PASTICCHE.
Con l’ultimo OdG presentato al Consiglio comunale del 30/11 la maggioranza di centrodestra prova ancora una volta a ostacolare in ogni modo il progetto della metrotranvia Milano-Seregno o almeno prova a non pagare la propria parte.

Tutto l’odg si basa sulla richiesta di un fantomatico studio sulla mobilità nel Nord Milano (che il centrodestra chiama erroneamente zona Nord Ovest dimostrando di non conoscere neanche la zona omogenea in cui è inserito il nostro comune!)

Per quanto riguarda uno studio sulla mobilità di zona se ne è già parlato lungamente nei vari incontri organizzati da Città Metropolitana sul PUMS (Piano urbano di mobilità sostenibile), dove il comune di Cusano Milanino o non partecipava o non ha mai fatto avere contributi.

La metrotranvia è un progetto dato ormai per certo anche negli studi di fattibilità (ancora molto indietro) del prolungamento della M3 e dello sbinamento della M5.
La metrotranvia funge da “spina dorsale” sull’asse Nord-Sud ed è assolutamente complementare con i possibili prolungamenti delle metropolitane, se mai arriveranno.
La stessa Regione Lombardia ha dimostrato di credere nel progetto mettendo a bilancio 5 milioni di euro.

Nell’OdG si torna a parlare di binario unico. Il binario unico non è funzionale a questo progetto. Il binario unico porterebbe a una minore frequenza delle corse e andrebbe contro la corretta logica di avere lo stesso identico servizio del tram 4 fuori dai confini di Milano.

Va sottolineato ancora una volta come non sia un tram a danneggiare il commercio locale ma bensì la concorrenza della grande distribuzione e dell’e-commerce! Quindi l’avere o non avere i posti auto davanti alle vetrine non cambierà la situazione!
E Viale Sormani così come è adesso è veramente un pugno nell’occhio e andrebbe riqualificato.

Nell’OdG si parla di extracosti. Gli extracosti sono già coperti, come previsto da deliberazione Cipe del 27 marzo 2008 dove si dice chiaramente che non vi è necessità di finanziamenti aggiuntivi a carico degli enti locali.

Il Sindaco questo avrebbe già dovuto saperlo, e infatti risulta inspiegabile come mai non abbia chiesto chiarimenti a Città Metropolitana prima di far presentare questo odg.

I casi sono due: o vi è una totale mancanza di comunicazione tra Sindaco e maggioranza consiliare o si è talmente in malafede da far scrivere una cosa palesemente falsa, nonostante si sappia come stanno realmente i fatti.

Far presentare odg inutili e pieni di informazioni non vere è un atteggiamento veramente poco serio che getta vergogna sull’istituzione comunale.

Il comunicato per esteso:

METROTRANVIA MILANO-SEREGNO: IL VICOLO CIECO IN CUI SI E’ INFILATA LA GIUNTA LESMA

Nel consiglio comunale di lunedì 30 novembre la maggioranza di centrodestra ha portato all’attenzione del consiglio un ordine del giorno dal titolo generico “Ai fini di una mobilità pubblica omogenea nel Nord Milano”.

Leggendo il testo di questo odg, confuso e scritto male, si è arrivati in fretta a capire quale fosse il reale intento della maggioranza di centrodestra di Cusano Milanino: provare ancora una volta a ostacolare in ogni modo il progetto della metrotranvia Milano-Seregno o almeno provare a non pagare la propria parte.

Tutto l’odg si basava sulla richiesta di un fantomatico studio sulla mobilità nel Nord Milano (che il centrodestra chiama erroneamente zona Nord Ovest dimostrando di non conoscere neanche la zona omogenea in cui è inserito il nostro comune!) per rimettere in discussione la metrotranvia, il cui progetto esecutivo è stato consegnato il 6 settembre 2020 ed è ora in fase di validazione, il che significa che esso non è più modificabile!

L’opposizione consiliare ha fatto notare le numerose contraddizioni e le argomentazioni non veritiere con cui la maggioranza di centrodestra ha presentato questo ordine del giorno:

1. Per quanto riguarda uno studio sulla mobilità di zona se ne è già parlato lungamente nei vari incontri organizzati da Città Metropolitana sul PUMS (Piano urbano di mobilità sostenibile), dove il comune di Cusano Milanino o non partecipava o non ha mai fatto avere contributi (a differenza degli altri comuni della zona).
Se ad esempio la giunta avesse partecipato in maniera più attiva a questi incontri avrebbe saputo che di un collegamento ovest-est da Rho a Sesto, come si chiede nell’odg, si era già discusso.nRisulta quindi poco credibile chiedere ora uno studio generale sulla mobilità che richiederebbe forse anni, mettendo ancora una volta in discussione l’unica certezza che si ha al momento: la tranvia Milano-Seregno. La metrotranvia è un progetto dato ormai per certo anche negli studi di fattibilità (ancora molto indietro) del prolungamento della M3 e dello sbinamento della M5.

La metrotranvia funge da “spina dorsale” sull’asse Nord-Sud ed è assolutamente complementare con i possibili prolungamenti delle metropolitane, se mai ci saranno. La stessa Regione Lombardia ha dimostrato di credere nel progetto mettendo a bilancio 5 milioni di euro per la modifica del capolinea di Seregno.

2. I consiglieri di maggioranza hanno detto varie inesattezze sull’opera. Hanno parlato di non realizzabilità dell’opera senza spiegare minimamente sulla base di quali criteri. Hanno proposto un interscambio a Calderara con l’ipotetico prolungamento della metropolitana senza spiegare sulla
base di quale logica; forse per evitare la tratta Bresso-Cusano e fare una tranvia solo CalderaraSeregno? I consiglieri hanno parlato ancora una volta dell’ipotesi del binario unico. Il binario unico non è funzionale a questo progetto. Il binario unico porterebbe a una minore frequenza delle corse e andrebbe contro la corretta logica di avere lo stesso identico servizio del tram 4 fuori dai confini di Milano.

Si è detto apertamente di volere la soluzione del binario unico anche a difesa dei commercianti. Ci permettiamo ancora una volta di sottolineare come non sia un tram a danneggiare il commercio locale ma bensì la concorrenza della grande distribuzione e dell’e-commerce! Quindi l’avere o non avere i posti auto davanti alle vetrine non cambierà la situazione! Vengono poi dette numerose fake news sulle conseguenze della tranvia a Cinisello Balsamo che avrebbe rovinato il paese, anche queste affermazioni non sono state assolutamente argomentate.

3. Sul capitolo extracosti si dicono ulteriori inesattezze. Vengono citati documenti del 2010 per dire che gli extracosti saranno in carico ai comuni…nulla di più falso! Gli extracosti sono già coperti, come previsto da deliberazione Cipe del 27 marzo 2008 dove si dice chiaramente che non vi è necessità di finanziamenti aggiuntivi a carico degli enti locali. Il Sindaco questo avrebbe già dovuto saperlo, e infatti risulta inspiegabile come mai non abbia chiesto chiarimenti a Città Metropolitana prima di far presentare questo odg. I casi sono due: o vi è una totale mancanza di comunicazione tra Sindaco e maggioranza consiliare o si è talmente in malafede da far scrivere una cosa palesemente falsa, nonostante si sappia come stanno realmente i fatti.

In conclusione emerge chiaramente come la Giunta Lesma sia andata a infilarsi in un vicolo cieco sulla questione metrotranvia. Il Sindaco stesso si dimostra ancora una volta in grande difficoltà sull’argomento e dimostra platealmente tutta la sua pochezza politica. Più volte chiamata in causa nel dibattito, non è stata in grado di intervenire e si è limitata a prendere nota delle date in cui non avrebbe partecipato alle riunioni sul PUMS.

Arrivati a questo punto, la Giunta a nostro avviso dovrebbe riconoscere l’errore commesso con la delibera di febbraio dove si erano stornati i 2 milioni di euro destinati all’opera. La strada migliore è firmare nuovamente lo stesso accordo del 2010 e ratificarlo, ripristinando la quota spettante a Cusano Milanino. Poi in una fase successiva si potrà chiedere uno studio generale sulla mobilità della zona, tenendo però come
base la metrotranvia Milano-Seregno.

Far presentare odg inutili e pieni di informazioni non vere è un atteggiamento veramente poco serio che getta vergogna sull’istituzione comunale. Risulta quindi intollerabile dover assistere a queste piccole furbizie per cercare in ogni modo di ostacolare il progetto o almeno riuscire a non pagare la propria parte.

CUSANO MILANINO MERITA PIU’ SERIETA’, QUELLA CHE NON HA LA GIUNTA LESMA!

Comunicato stampa su metrotranvia dicembre 2020

100 anni dallo scoprimento del monumento al grande Cooperatore Luigi Buffoli.

archivio – Pasquale Iovene

Sono passati cento anni dallo scoprimento del monumento a Luigi Buffoli, la domenica uggiosa del 24 ottobre del 1920, affluirono per l’evento più di mille persone solo da Milano e provincia, monumento voluto fin da appena dopo la sua morte avvenuta il 5 ottobre del 1914, causa la I guerra mondiale la sua posa fu rimandata di sei anni.

archivio – Pasquale Iovene

Da quel giorno un’altra guerra paurosa la II guerra mondiale, ancor più violenta e devastante della prima è passata sullo stesso, sui nostri genitori e nonni; il monumento è ancora lì, fermo nella sua marmorea eleganza.

Posto come un monito che ancora ci parla di lui, frasi scolpite sullo stesso e ancora perfettamente leggibili lo testimoniano, recitano:

Al centro; A Luigi Buffoli che il pensiero Cooperativo tradusse in realtà magnifica di cose, in apostolato di bene.

Ai lati; Unione Cooperativa, Alberghi Popolari, Milanino gli sopravvivono e dall’altro lato; Umanità, Solidarietà, Disinteresse lo ispirarono.

In alto un grande medaglione di bronzo rileva il suo viso, gli autori furono l’arch. Ulisse Stacchini per il monumento e lo scultore Tarcisio Pogliani per l’effige bronzea, (nota che Ulisse Stacchini è stato anche il progettista della stazione centrale di Milano), la lavorazione e posa dei marmi fu ad opera della Cooperativa Marmisti di Milano.

Luigi Buffoli fu artefice di tante iniziative di alto valore sociale, tutte nate dalla Cooperazione pura, consegnando alla storia Milano, come la prima o una delle prime città italiane ad attuare una economia sistemica cooperativistica sociale, meneghina prima e nazionale poi, tanto forte che la sua spinta economica di progresso da Milano, fu subito presa da esempio ed attuata in tutta Italia, verso la fine del diciannovesimo secolo.

Con questo spunto, si procederà alla pubblicazione di una serie di piccoli articoli che ripercorreranno la storia di Luigi Buffoli e le sue imprese sociali, ed una nuova rubrica storica ed attuale come tema “La Cooperazione” sotto il link per un video per la ricorrenza del monumento alla memoria di Luigi Buffoli.

Link; https://youtu.be/Rj0oUXkqD48

Novembre 2020.

Pasquale Iovene.

Il Monumento nel 2020 – foto Pasquale Iovene
Una Corona in Memoria – foto Pasquale Iovene

 

Palazzo Omodei e dintorni

Taccuino del 2 dicembre 2020

  • Il Palazzo

Si tratta di un edificio storico che, insieme al Santuario della Madonna della cintura, simboleggia l’identità della comunità locale.

“Palazzo Omodei costituisce un esempio dell’affermazione di modelli e caratteri dell’architettura propri della concezione seicentesca della residenza (del patriziato)”.

“Il valore storico e artistico del manufatto è testimoniato dal profilo architettonico e dagli apparati decorativi del Palazzo, della Cappella e di quanto si è potuto ricostruire del vasto e articolato giardino”.

[Chiara Fagone Bozzi-Enrico Leonardo Fagone – “Palazzo Omodei a Cusano Milanino” – 1994]

  • La nuova pavimentazione

Ci è capitato di recente di attraversare Piazza Cavour e di constatare con piacere che, dopo i lavori di parziale sistemazione dell’area verde, che sovrasta il parcheggio interrato, ancora chiuso e del tutto trascurato, sono in corso anche i lavori di pavimentazione di una parte delle aree prospicienti il Palazzo.

Ci siamo informati consultando l’Albo pretorio del Comune abbiamo appreso che si tratta di un progetto dell’aprile 2018 finalmente in completamento,

Una pavimentazione nuova realizzata con posa di ciottoli delimitati da lastre di marmo.

Il costo complessivo delle sistemazioni, che hanno riguardato i due diversi interventi, è intorno ai 500 mila euro.

  • Una domanda inevitabile

Gli interventi di sistemazione delle aree pubbliche sono in sé sempre positive.

Migliorare gli spazi di vita, elevandone la qualità e il decoro, contribuisce al benessere collettivo e alimenta il senso civico.

Una domanda è tuttavia inevitabile.

Gli amministratori locali che idea hanno su Palazzo Omodei?

Si tratta di un interrogativo ineludibile.

Il recupero e il restauro del Palazzo, ancorché non completati per il fallimento dell’Impresa costruttrice, sono costati svariati milioni alla collettività (sei milioni?).

I lavori sono fermi da cinque/sei anni.

È facile pronosticare che l’assenza di interventi da parte del Comune determinerà un danno ingentissimo. Gli intonaci presentano già ora rilevanti segni di degrado e il tempo lavora per un progressivo deterioramento degli impianti e degli interni.

Cusano Milanino rischia un clamoroso insuccesso, vanificando ciò che è stato fatto e buttando al vento diversi milioni di denaro pubblico.

  • Il programma della Sindaca?

È contro il buon senso investire ancora senza avere qualche idea del futuro di Palazzo Omodei. Non essendo disponibili altre informazioni abbiamo voluto fare una verifica dei programmi elettorali presentati nel 2019 da parte dei candidati.

Una rilettura utile della quale si sottopone l’esito: i candidati in ordine alfabetico e le loro idee su Palazzo Omodei.

Lidia Arduino – Programma elettorale

pag. 8 –

Riuscire a entrare nel Palazzo Omodei, anche solo in alcune stanze, sarebbe un buon obiettivo per restituire un luogo carico di storia e di valore artistico ai cittadini per usi diversi: dal matrimonio alla presentazione di libri, alla mostra, all’evento.

pag. 9

  • Completamento dell’intervento di sistemazione di parte della via Omodei che sarà pavimentata in porfido, per mantenere alta la qualità del nucleo storico cittadino, in prossimità dell’edificio più antico della città.
  • Completamento di alcune parti del piano terra di Palazzo Omodei.
  • Creazione di un bando di portata europea per la ricerca di partner pubblici o privati per il completamento e la gestione di una parte del Palazzo.

 

Giorgio Bolognesi – Programma elettorale

Pag. 4

– Palazzo Omodei – L’ormai annosa questione della ristrutturazione del simbolo di Cusano Milanino e della sua destinazione deve trovare una conclusione. La destinazione di un palazzo così intriso di storia non può che essere culturale e di utilizzo prettamente pubblico. La proposta che facciamo è quella di destinare una parte alla creazione di una pinacoteca con annesso un caffè letterario, riservando un ambiente alla celebrazione dei matrimoni. In tal modo, si restituirebbe Palazzo Omodei alla sua tradizionale vocazione storica, potendo lo stesso diventare un catalizzatore culturale. Allo stesso tempo, diverrebbe possibile accedere a fondi di natura europea e di altre istituzioni, al fine di completare i lavori di ristrutturazione.

 

Valeria Lesma – Programma elettorale

Pag. 6

Palazzo Omodei deve essere restituito ai cittadini di Cusano Milanino, e dovrà diventare il Palazzo della Città.

 

Non è necessario fare commenti circa l’approfondimento che i candidati avevano fatto nel 2019 sul tema del futuro di Palazzo Omodei, cominciando a tracciare, da parte di Lidia Arduino e di Giorgio Bolognesi, ipotesi riguardanti sia la destinazione d’uso che la necessità di reperire adeguate risorse.

Questi tentativi sono assenti nel programma della Sindaca.

Si rende quindi necessario per la nostra comunità volgere lo sguardo al futuro.  L’Amministrazione comunale è chiamata a cambiare passo risolutamente, ad assumere le opportune decisioni con riguardo alla destinazione del Palazzo, anche con il coinvolgimento dei cittadini, e a provvedere al reperimento di finanziamenti adeguati.

Siamo consapevoli che la situazione attuale è anche figlia di un lungo passato, caratterizzato da scelte lungimiranti e coraggiose e anche da errori e ingiustificati ritardi.

Siamo tuttavia convinti di avere di fronte un’ultima possibilità per il recupero di Palazzo Omodei alla vita cittadina. Non sarà un percorso semplice ma si tratta di una strada obbligata.

L’altra faccia della medaglia, ovvero l’inerzia, avrebbe il volto di un danno irreparabile per la nostra Città.

 

[emmegi]

Un elefante in salotto, il mercato di Cusano Milanino

Il comune Cusano Milanino è uno fra i più piccoli in termini di superficie, il 7.818° in Italia, e uno dei più densamente abitati, il diciannovesimo. Come quasi tutti i comuni della fascia Nord è un comune di transito e viene investito quotidianamente da un orda di auto che dai paesi limitrofi si muove in direzione di Milano. La città metropolitana andrà ad affrontare in termini organici il problema, visto che si tratta della mobilità complessiva di un area vastissima. Ma per il momento, orologio al polso, per uscire da Cusano Milanino e quindi percorrere poco più di un chilometro per andare verso la metropoli ci vogliono circa una ventina di minuti durante le ore di punta. Le direttive di questa transumanza sono Via Zucchi e Via Sormani, attraversate entrambe da Viale Marconi, perennemente intasato come le due precedenti. Un traffico che regala ai cusanesi la medesima aria inquinata che purtroppo si respira nella pianura Padana.
In questo quadro un po’ claustofobico ogni giovedì fa la sua comparsa un pachiderma e si accomoda in salotto. E’ il mercato di Cusano Milanino. Si tratta di uno dei mercati più corposi dell’area Nord Milano e riscuote un discreto successo, vuoi per la ricchezza dell’offerta, vuoi per la posizione di Cusano. Occupa interamente viale Montegrappa con le sue 219 bancarelle e deborda in alcune vie laterali per arrivare quasi presso la sede comunale. Viale Montegrappa viene utilizzato come percorso di ingresso in alternativa a Zucchi/Sormani ma il giovedì il suo mancato uso manda in tilt la circolazione. Non si tratta solo di viabilità, la sede del mercato insiste su uno dei quartieri più popolosi di Cusano, tra le case della Cooperativa Edificatrice e le case Aler, in quella zona abitano circa 600 famiglie. L’attuale regolamento comunale che lo governa è stato approvato nel 2011 sotto la Giunta Ghisellini. Il dispositivo stesso si accorge dei problemi generati e in due articoli, 60 e 83, auspica un trasferimento in un area da individuare previa cura dimagrante a 200 bancarelle, comunque un’enormità. Sotto la giunta Gaiani era stata iniziata una riflessione ma il boccone da digerire è grosso. Durante la passata campagna elettorale la coalizione di csx era andata nel quartiere ad ascoltare gli abitanti e uno dei problemi che furono segnalati era stato proprio l’ingombrante presenza del mercato. Il regolamento stesso, che con equità garantisce Comune e commercianti, non offre strumenti risolutivi. Di fatto le 20 bancarelle di troppo devono decadere, ovvero gli assegnatari si dovrebbero astenere dal cedere il posto a nuovi subentranti, un’opzione poco realistica. Per il futuro varrà comunque la pena iniziare a riflettere su questo nodo e provare a sperimentare soluzioni, coinvolgendo anche chi in quel quartiere ci abita.

Andrea Cardillo